1. Voglia di competere per scoprire soprattutto le reazioni caratteriali e temperamentali stimolate da un grande evento ed imparare a gestirle.
2. Nella competizione gratificarsi soprattutto di aver superato se stesso e non l'avversario.
3. Trovare sempre forti ed importanti motivi e stimoli per impegnarsi a migliorare.
4. Praticare spesso, (non sempre) la filosofia dell' insoddisfazione poiché l'appagamento addormenta gli stimoli.
5. Convincersi e credere nella indispensabilità dell’allenamento e dell'impegno, responsabili come unici mezzi per migliorarsi.
6. Porsi obiettivi sempre più qualificanti, ma possibili.
7. Ridiscutere, in caso di controprestazioni, con senso critico e realistico e rigoroso, i veri motivi, invece di spostare l'esame verso cause improprie dei fallimenti, per escludere il proprio coinvolgimento nell' insuccesso.
8. Farsi spingere dalla curiosità per scoprire, senza limitazioni, se stesso, i propri punti di forza e le proprie miserie.
9. Non temere qualora si palesassero, nei comportamenti, carenze e mediocrità, se si è disposti ad aggredirle e colmarle. Se si ha carattere queste possono servire da stimolo.
10. Parlare e confidarsi con il proprio allenatore, senza reticenze, avere di lui la massima fiducia.
Quello che gli si nasconde lo porterà fuori strada, a soluzioni non coerenti alle vere necessità.
500 euro a chi mi riporta la pelle...come trofeo!
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